Gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi aerei contro gli Houthi dello Yemen, con Donald Trump che ha definito "inaccettabili" le loro azioni nel Mar Rosso. La mossa, sebbene motivata in quanto risposta alla minacce alle rotte commerciali internazionali, contrasta con le promesse di Trump da presidente eletto di evitare nuove guerre. Ciò solleva interrogativi su come conciliare il suo impegno per la pace con l'interventismo militare.
Gli Usa hanno lanciato un'ondata di attacchi aerei contro gli Houthi dello Yemen. Ad annunciare l'azione militare è stato Donald Trump che ha affermato in un post che le azioni dei ribelli yemeniti di “pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi” sono inaccettabili.
Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, dopo lo scoppio della guerra a Gaza nel 2023, avevano lanciato una serie di attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso. Avevano annunciato l'intenzione di mirare alle imbarcazioni dirette ai porti israeliani, indipendentemente dalla loro nazionalità, affinché i palestinesi ricevessero gli aiuti necessari. Gli attacchi avevano costretto le rotte nel Mar Rosso a essere sospese o dirottate su percorsi più lunghi. Secondo Trump, la risposta del suo predecessore, Joe Biden, è stata "pateticamente debole".
"Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti”, ha dichiarato Trump.
President Trump is taking action against the Houthis to defend US shipping assets and deter terrorist threats.
— The White House (@WhiteHouse) March 15, 2025
For too long American economic & national threats have been under assault by the Houthis. Not under this presidency. pic.twitter.com/FLC0E8Xkly
Il presidente ha annunciato che non tollererà gli attacchi degli Houthi, minacciando anche l'Iran di cessare il supporto al gruppo e promettendo di ritenere il paese "pienamente responsabile" per le loro azioni.
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Waltz, ha affermato alla ABC che "si è trattato di una risposta travolgente che ha preso di mira diversi leader Houthi e li ha eliminati".
Gli attacchi statunitensi sono avvenuti pochi giorni dopo che gli Houthi avevano minacciato di ricominciare a prendere di mira le imbarcazioni israeliane in navigazione nel Mar Rosso in risposta all'ultimo blocco di aiuti imposto da Israele a Gaza.
Il ministero della Salute controllato dagli Houthi ha dichiarato che almeno 31 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise negli attacchi, mentre altre 101 sono rimaste ferite.
Gli analisti prevedono che gli attacchi contro gli obiettivi Houthi continueranno. A sostegno di questa tesi ci sono le parole del segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth. Il capo del Pentagono ha dichiarato che gli attacchi proseguiranno finché non termineranno le aggressioni e non verranno riaperte le vie d'acqua. Ha sottolineato che gli Stati Uniti non sono interessati alla guerra civile yemenita.
Iran has been enabling the Houthis for far too long….they better back off. pic.twitter.com/3NhVFKtvIK
— Secretary of Defense Pete Hegseth (@SecDef) March 16, 2025
La guerra civile nello Yemen è scoppiata nel 2014 e, nonostante siano passati oltre dieci anni, il paese continua a fronteggiare gravi tensioni politiche e militari, anche se è stata registrata una descrescita della violenza negli ultimi anni. Secondo le Nazioni Unite, la metà della popolazione yemenita, oltre 18 milioni di persone, dipende dall'assistenza umanitaria. Sotto l'effetto delle nuove tensioni regionali, la comunità internazionale mette in guardia contro un possibile aggravarsi della crisi nel paese.
I critici hanno prontamente notato che Trump indossava la tenuta da golf mentre ordinava di "scatenare l'inferno" sugli Houthi. Tuttavia, hanno notato un altro contrasto che richiama alla mente le parole che lui stesso ha pronunciato da presidente eletto, quando ha dichiarato “niente nuove guerre”.
Durante il discorso di insediamento, Trump ha affermato che “la mia eredità più orgogliosa sarà quella di un pacificatore e unificatore” e che “il nostro potere porrà fine a tutte le guerre e porterà un nuovo spirito di unità in un mondo che è stato arrabbiato, violento e totalmente imprevedibile”.
Certo, queste parole non implicano che gli Stati Uniti sotto la guida di Trump non toccheranno mai più le armi, soprattutto considerando il suo impegno per l’America First, che indica una priorità per la salvaguardia degli interessi americani, come dimostrato dalla sua dura posizione contro gli Houthi. All’inizio del suo nuovo mandato, Trump gode ancora del beneficio del dubbio, ma restano legittimi i timori della comunità internazionale, vista la delicatezza degli equilibri in Yemen e in tutto il Medio Oriente.