Sono Carmine Parlato, una giovane israeliana e due britannici le quattro vittime dell'incidente che ieri, 17 aprile 2025, ha coinvolto la funivia del Monte Faito. Una quinta persona, estratta viva dalle macerie, è ricoverata all'Ospedale del Mare. "Ha riportato fratture multiple agli arti inferiori ed è attualmente intubata", scrivono fonti locali. "Nella sua gravità, resta stabile".
La tragedia è avvenuta nel primo pomeriggio di ieri. Sia le vittime che il ferito si trovavano sulla cabina che stava salendo quando - per cause ancora da accertare - il cavo di traino si è sganciato, facendola precipitare in un dirupo per centinaia di metri. Parlato, 59 anni, era il macchinista dell'Eav (l'Ente autonomo Volturno, gestore dell'infastruttura) in servizio al momento dell'incidente.
Originario di Vico Equense, si era trasferito a Castellammare di Stabia con il figlio 22enne e la moglie - rimasta per ore in attesa all'ingresso della stazione, sperando in buone notizie che purtroppo non sono mai arrivate - proprio per dedicarsi al suo lavoro.
raccontano a Napoli Today coloro che lo conoscevano. "Amico di tutti, sapeva sempre dire la parola giusta. Era simpatico, estroverso, metteva le persone a loro agio". Come quando, ai turisti che accompagnava, consigliava di "tenere lo sguardo dritto", per concentrarsi sulla bellezza del paesaggio e non sul vuoto. Lo stesso vuoto che, per uno scherzo del destino, lo ha alla fine inghiottito.
Oltre a lui, sono morti Suliman Janan, classe 1999, di nazionalità israeliana; Elaine Margaret Winn, nata nel 1967, di origine britannica; e un quarto uomo non ancora identificato. L'unico sopravvissuto, un altro turista, si trova in condizioni critiche. La prognosi è riservata.
A dare per primo la notizia dell'incidente, intorno alle 14.30 di ieri, è stato l'amministratore delegato e presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio (per cui il fratello di Carmine Parlato, Antonino, lavorerebbe come autista).
aveva scritto. Sono seguite ore di apprensione e angoscia, culminate, alle 18, con la conferma, da parte dei soccorritori, del recupero delle salme. A seguire, sono arrivati i primi messaggi di cordoglio.
quello del Presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Solo uno dei tanti apparsi in queste ore sui social e non, tra cui figurano quelli del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha già "chiesto accertamenti".
Apprendo con profondo dolore della tragedia avvenuta sulla funivia del Monte Faito. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutti i soccorritori impegnati.
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) April 17, 2025
"Servono risposte rapide, chiare e inequivocabili", ha scritto su X il Vicepremier, dedicando "un pensiero e una preghiera" ai familiari delle vittime. La Presidente Meloni, impegnata negli Stati Uniti con Trump, ha invece affidato a una nota di Palazzo Chigi il suo commento.
Una tragedia terribile, che lascia sgomenti. Ho chiesto approfondimenti su quanto accaduto sul monte Faito, affinché si possano verificare tutti gli aspetti della vicenda e accertare eventuali responsabilità. Servono risposte rapide, chiare e inequivocabili.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 17, 2025
Ai familiari delle…
Per fare luce sull'accaduto, il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliassa, ha aperto un fascicolo d'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo contro ignoti. L'impianto - rimasto chiuso per l'inverno - aveva riaperto appena dieci giorni fa in vista della stagione estiva, "con tutte le condizioni di sicurezza", assicura De Gregorio.
A chi si chiede se - considerata l'allerta per temporali diramata dalla Protezione civile - ci fossero le condizioni meteo per il regolare esercizio della funivia, lo stesso risponde:
Tra i nodi da sciogliere, quello che riguarda la manutenzione. Dopo la rottura del cavo, il freno di emergenza - che si è attivato sulla cabina a valle, salvando nove persone - non avrebbe funzionato correttamente su quella a monte. Per le risposte, servirà tempo.
Intanto, sulla stampa, c'è chi ricorda che la stessa funivia era già stata al centro delle cronache. Il 15 agosto 1960, a causa di un errore umano, una delle cabine non riuscì a frenare la sua corsa durante la discesa, precipitando sui sottostanti binari della linea ferroviaria della Circumvesuviana. Morirono quattro persone; 31 rimasero ferite.