Gli Stati Uniti stanno intensificando la pressione per un accordo che ponga fine alla guerra in Ucraina con una proposta che prevede il congelamento delle linee del fronte. Di fronte a questa proposta, Kiev ha ribadito con fermezza il suo rifiuto di qualsiasi compromesso territoriale rimanendo irremovibile nella difesa della propria sovranità.
Nella giornata del 23 aprile, i massimi diplomatici di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Ucraina avrebbero dovuto incontrarsi a Londra per proseguire i colloqui nell'ambito degli sforzi volti a porre fine alla guerra in Ucraina. Tuttavia, l'incontro programmato è stato declassato a semplici discussioni tra alti funzionari di questi paesi.
I colloqui dovevano rappresentare un seguito diretto a quelli svoltisi precedentemente a Parigi. Questo passaggio avviene in un momento in cui Washington sta intensificando la pressione sulle parti coinvolte per raggiungere un accordo, mentre cresce anche la frustrazione all'interno dell’amministrazione americana.
Il segretario di Stato, Marco Rubio, aveva già avvertito che gli sforzi degli Stati Uniti non proseguiranno indefinitamente, aggiungendo che il presidente Trump potrebbe presto concentrare l'attenzione su “altre priorità”.
Durante la sua visita ufficiale in India, il vicepresidente americano JD Vance ha dichiarato che è giunto il momento per le parti in conflitto di accettare la proposta dell'amministrazione Trump per porre fine alla guerra in Ucraina. Come Marco Rubio, Vance ha ribadito che se i termini della proposta non verranno accettati, Washington abbandonerà i negoziati.
"Abbiamo avanzato una proposta molto esplicita sia ai russi che agli ucraini, ed è giunto il momento che dicano di sì oppure che gli Stati Uniti abbandonino questo processo", ha affermato Vance.
La proposta di pace avanzata dagli Stati Uniti prevederebbe il congelamento delle linee del fronte. Secondo quanto riportato da Bloomberg, gli Usa sono pronti a riconoscere il controllo della Russia sulla Crimea nell’ambito di un potenziale accordo di pace.
Vance ha descritto la proposta come "molto equa", poiché "congelerebbe i confini territoriali a un livello simile a quello attuale", implicando che entrambe le parti dovrebbero rinunciare a parte del territorio che attualmente controllano.
"Fermeremo le uccisioni, congeleremo i confini territoriali a un livello simile a quello attuale e metteremo effettivamente in atto un accordo diplomatico a lungo termine che, si spera, porterà a una pace duratura", ha aggiunto Vance.
Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla proposta e sembra che questo piano non includa le garanzie di sicurezza richieste da Kiev.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha escluso categoricamente la possibilità di cedere territori alla Russia, definendola un'ipotesi irrealizzabile. Durante una serie di incontri avvenuti la scorsa settimana a Parigi, i rappresentanti statunitensi avrebbero avanzato questa proposta controversa, secondo quanto riferito da un funzionario europeo informato sui colloqui.
Il piano prevedeva di lasciare alla Russia il controllo delle aree dell'Ucraina attualmente occupate, come parte di un potenziale accordo di pace. La reazione ucraina non si è fatta attendere: il presidente Zelensky, intervenuto pubblicamente a Kiev, ha respinto con fermezza qualsiasi compromesso territoriale, ribadendo che "non c'è nulla di cui discutere: quella è la nostra terra, appartiene al popolo ucraino".
Parallelamente, anche Mosca ha risposto negativamente a una proposta americana distinta, che chiedeva una cessazione completa delle ostilità per 30 giorni.
Le prossime mosse diplomatiche potrebbero determinare il destino del conflitto tra Russia e Ucraina ma la distanza tra le parti sembra ancora insormontabile.