24 Apr, 2025 - 12:34

Guerra nucleare con l’Occidente? La Russia rilancia la minaccia

Guerra nucleare con l’Occidente? La Russia rilancia la minaccia

La minaccia nucleare torna al centro del confronto tra Mosca e l’Occidente. In un momento di forti tensioni sull’Ucraina e negoziati in stallo, Sergei Shoigu rilancia l’avvertimento: la Russia si riserva il diritto di usare armi nucleari in caso di aggressione. Le sue parole, pronunciate in un’intervista a Tass, si inseriscono in un contesto già segnato da scontri diplomatici.

Shoigu minaccia l’Occidente: “Mosca si riserva il diritto di usare armi nucleari”

“Mosca si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione da parte dei paesi occidentali”, così il segretario del Consiglio di sicurezza della Russia, Sergei Shoigu, in un’intervista a Tass.

Le dichiarazioni dell’alto funzionario della sicurezza di Mosca rischiano di aumentare le tensioni tra la Russia e i paesi occidentali. Shoigu, in una lunga intervista all’agenzia russa, ha parlato, tra gli altri argomenti, anche dei recenti emendamenti alla dottrina nucleare di Mosca.

Secondo la dottrina, Mosca potrebbe ritenere legittimo adottare misure necessarie contro gli stati che "commettano azioni ostili che rappresentino una minaccia alla sovranità e all'integrità territoriale della Federazione Russa". Quindi Shoigu afferma che la Russia "si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro di essa o la Repubblica di Bielorussia, anche con l'uso di armi convenzionali".

Le dichiarazioni di Shoigu arrivano in un momento caratterizzato da tensioni sul futuro dell'Ucraina. L'amministrazione Trump si è posta l'obiettivo di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, e gli sforzi diplomatici vanno avanti, mentre i funzionari americani riferiscono le frustrazioni di Washington e indicano che potrebbero ritirarsi dai negoziati se prosegue lo stallo attuale.

Ucraina, diplomazia rallenta mentre gli attacchi continuano

Il 23 aprile, il secondo incontro previsto tra i massimi diplomatici di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Ucraina a Londra è stato declassato a causa della mancata presenza dei funzionari chiave dell’amministrazione americana. I paesi europei appoggiano Kiev nel cercare una pace giusta per l’Ucraina; tuttavia, secondo quanto rivelato, le distanze tra le parti in guerra restano ancora aperte.

L’ipotesi di congelare i confini territoriali attuali non è confortante per gli obiettivi di una pace che garantisca la sovranità e l'integrità dell’Ucraina. Successivamente, Donald Trump ha accusato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di aver ostacolato i negoziati di pace. 

Shoigu ha evidenziato che gli Usa di Trump ascoltano le posizioni della Russia. Dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, infatti, il tycoon ha segnato una rottura sulla questione del conflitto. Secondo l’alto funzionario della sicurezza di Mosca, “gli Stati Uniti stanno dimostrando una visione realistica delle cose”. Sarà da vedere come Washington manterrà gli equilibri geopolitici.

Mentre continuano gli sforzi diplomatici, non si fermano le ostilità. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile un attacco notturno ha colpito diversi distretti della capitale ucraina, Kiev.

Si avvicina la terza guerra mondiale?

Shoigu ha guidato il ministero della Difesa russo per oltre un decennio. Lo scorso anno, nell’ambito di un rimpasto di governo, è stato nominato a capo del potente Consiglio di sicurezza. Ha commentato anche gli sforzi di riarmo dell'Unione europea e della "Coalizione dei volenterosi" volti a inviare un contingente militare di peacekeeping in Ucraina.

Shoigu ha lanciato un avvertimento sul rischio di escalation militare. Ha commentato che la possibile presenza dei contingenti di mantenimento della pace "potrebbe provocare uno scontro diretto tra la NATO e la Russia". Un conflitto del genere, secondo quanto affermato, potrebbe a sua volta sfociare in una terza guerra mondiale.

virgolette
I paesi europei stanno lanciando una campagna aperta per prepararsi alla guerra con la Russia, con i funzionari politici e militari occidentali che vogliono essere pronti allo scontro entro il 2030.
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Nazlican Cebeci
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