06 May, 2025 - 18:27

Gaza, Moni Ovadia: “È genocidio intenzionale”

Gaza, Moni Ovadia: “È genocidio intenzionale”

Moni Ovadia, attore, scrittore e intellettuale da sempre impegnato nel dibattito pubblico, è intervenuto con toni accesi nella trasmissione “Battitori Liberi” su Radio Cusano Campus. Al centro della sua riflessione: la guerra a Gaza, l’uso politico della memoria della Shoah, il sionismo e la crisi della democrazia occidentale. Le sue parole, dure e controcorrente, arrivano in un momento delicato, segnato dall’annuncio di una nuova offensiva israeliana su Gaza e dal crescente malcontento in Europa verso i partiti tradizionali.

Moni Ovadia contro la guerra a Gaza

Ovadia è intervenuto nella trasmissione "Battitori Liberi" su Radio Cusano Campus. Il maestro ha riflettuto sulla guerra in corso nella Striscia di Gaza. Le parole di Ovadia arrivano solo un giorno dopo l'annuncio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di una nuova operazione militare nell'enclave, denominata "I Carri di Gedeone", che prevede la conquista e il controllo di diverse aree di Gaza. Restano aperte questioni come il blocco degli aiuti umanitari, cibo, acqua, medicinali e carburanti, e la situazione sembra sempre più difficile per la popolazione palestinese abitante a Gaza, che sarà costretta a sfollare verso le zone meridionali della Striscia.

Ovadia ha criticato duramente la condotta di Israele. In particolare ha sottolineato la giustificazione della guerra come "lotta al terrorismo" da parte di Tel Aviv. Secondo l'attore e scrittore, chi sostiene questa tesi dovrebbe riconoscere anche le violazioni del diritto internazionale, incluse le risoluzioni delle Nazioni Unite e la Convenzione di Ginevra.

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 E ogni volta che qualcuno critica queste azioni viene tacciato di antisemitismo, a mio avviso l’uso infame e ripugnante di questo epiteto rivolto a delle persone perbene è come sputare sulle ceneri dei morti nella Shoah.

Le parole di Ovadia marcano una netta separazione tra gli ebrei vittime della Shoah e lo Stato ebraico nella sua forma attuale. Afferma che "gli ebrei sterminati dai nazisti non avevano una nazione, infatti non erano ebrei della diaspora".

Si tratta di una forte denuncia politica della strumentalizzazione dell'Olocausto per giustificare le proprie azioni contro i palestinesi.

Il paradosso sull’antisemitismo

Parallelamente, Moni Ovadia critica chi confonde l'antisionismo con l'antisemitismo.

“Dubito che se Hitler avesse visto gli ebrei come sono oggi gli israeliani, avrebbe fatto ciò che ha fatto: lo dico perché è pieno di antisemiti che sono ultrafilosionisti”, così Moni Ovadia su Radio Cusano Campus.
Afferma che il sostegno a Israele non sia sempre motivato dal rispetto per gli ebrei, ma talvolta anche da altre motivazioni strategiche o ideologiche. Definisce il sionismo come un’ideologia razzista e segregazionista "ab origine", cioè fin dalle sue origini. Rivolge una critica notevole all'attuale leadership israeliana. Secondo Ovadia, Netanyahu incarna pienamente tale ideologia.

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La sua non è una deriva del sionismo ma l’epitome in carne e ossa. Questo progetto è concepito per eliminare i palestinesi dalla realtà.

AfD e democrazia, il commento di Moni Ovadia

Ovadia, pur precisando di non essere un estimatore di AfD, sottolinea che la democrazia "è sempre più corrotta dall’abitudine al potere".

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È chiaro che oramai la democrazia viene percepita come tale soltanto se vince chi più ci aggrada.

Puntualizza che chi vota AfD non è necessariamente un neonazista, ma soltanto un cittadino deluso dalle scelte politiche degli ultimi anni. La sua denuncia dell'uso strumentale del concetto di democrazia tende a sembrare provocatoria e polemica, ma sempre in coerenza con la volontà di denunciare l’attuale situazione politica e sociale.

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Nazlican Cebeci
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