09 May, 2025 - 19:20

Russia, parata del Giorno della Vittoria: quali sono i leader mondiali presenti accanto a Putin

Russia, parata del Giorno della Vittoria: quali sono i leader mondiali presenti accanto a Putin

Il 9 maggio 2025, Mosca ha celebrato l’80esimo Giorno della Vittoria con una parata militare alla presenza di Vladimir Putin e numerosi leader mondiali, in un contesto segnato dalla guerra in Ucraina e dall’isolamento internazionale della Russia.

Giorno della Vittoria, Mosca celebra l’80esimo anniversario

La Russia celebra l'80esimo anniversario della parata del Giorno della Vittoria. Il 9 maggio si è tenuta una grande parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca. Durante questa giornata di grande importanza storica, numerosi leader mondiali non hanno lasciato il presidente russo, Vladimir Putin, da solo.

Oltre al suo significato storico, profondamente radicato nella memoria collettiva, dopo l'inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022, questa giornata commemorativa viene considerata anche un esercizio di propaganda. L'esibizione militare nel suo 80esimo anniversario, quindi, è stata interpretata anche come un'occasione per dimostrare al mondo che la Russia non è isolata.

Giorno della Vittoria: una lunga lista di leader alla parata del 2025

La lista degli ospiti era più lunga nel 2025. Mentre migliaia di soldati marciavano, accanto a Putin c’era il suo ospite d’onore, il presidente cinese, Xi Jinping. Erano presenti anche il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi, il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas e il presidente serbo, Aleksandar Vucic. Anche il primo ministro della Slovacchia, Robert Fico, era a Mosca.

Secondo i media locali, gli altri leader mondiali presenti erano quelli di Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Burkina Faso, Congo, Cuba, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Etiopia, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Mongolia, Myanmar, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam e Zimbabwe.

Alla parata, invece, hanno partecipato anche militari provenienti da Azerbaigian, Bielorussia, Cina, Egitto, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Mongolia, Myanmar, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam.

Anche se il leader nordcoreano, Kim Jong Un, non era presente a Mosca, ha fatto una rara visita all’ambasciata russa a Pyongyang insieme alla figlia, sottolineando “l’alleanza invincibile” tra i due paesi. “Grazie di cuore a tutti i vostri combattenti, ai vostri eroi. Auguri di cuore”, ha affermato Putin. Queste parole arrivano una settimana dopo che il presidente russo ha ringraziato il suo omologo nordcoreano per aver inviato truppe a supporto delle forze russe nella regione di Kursk.

Sul fronte ucraino la diplomazia è in stallo

La commemorazione della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale è uno dei giorni più importanti nel calendario russo. La parata militare si è svolta mentre gli Stati Uniti proseguono i colloqui per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Tuttavia, le intense attività diplomatiche sembrano essere in uno stato di stallo.

La Russia si è rifiutata di approvare il cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni, già accettato da Kiev. Le altre brevi tregue accordate in passato hanno visto entrambe le parti accusarsi a vicenda di violazioni.

Il leader russo ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale per tre giorni in occasione dell’anniversario del Giorno della Vittoria. La leadership ucraina ha risposto affermando che, se la Russia desidera davvero una tregua, dovrebbe sottoscrivere la proposta in questione. Zelensky ha dichiarato che l'Ucraina non può garantire la sicurezza dei funzionari stranieri diretti a Mosca. Ha aggiunto che qualsiasi incidente in Russia sarebbe sotto la responsabilità del Cremlino.

Kiev ha dichiarato il 9 maggio che la Russia ha violato il cessate il fuoco fin dal momento della sua entrata in vigore.

Mentre Mosca si mostra forte sul piano simbolico e internazionale, la realtà sul terreno resta segnata da un conflitto irrisolto e da una diplomazia in affanno. Il Giorno della Vittoria del 2025 riflette dunque sia l’orgoglio nazionale che le profonde fratture geopolitiche del presente.

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Nazlican Cebeci
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