Durante la presentazione del suo nuovo libro Casa Bianca-Italia, il professor Orsini ha offerto una riflessione critica sul ruolo dei media italiani, sulla politica estera statunitense e sull’influenza che quest’ultima eserciterebbe sulla narrazione geopolitica del nostro Paese.
“Dobbiamo assumere il dovuto distacco critico verso la società in cui viviamo”, ha affermato Alessandro Orsini durante la presentazione del suo nuovo libro "Casa Bianca-Italia". Nel corso dell'evento, ha discusso i temi principali del volume, offrendo una prospettiva critica sulla politica estera degli Stati Uniti e sul loro ruolo nelle dinamiche geopolitiche globali.
Il professore espone una critica approfondita al sistema mediatico italiano, sostenendo che questo sia profondamente influenzato da una potenza straniera: gli Stati Uniti e i loro interessi.
Orsini afferma che l'informazione italiana, soprattutto in ambito internazionale, è manipolata per compiacere il potere politico, in particolare quello statunitense. La distinzione tra il concetto di verità e quello di libertà che propone Orsini è significativa:
Secondo Orsini, dunque, l’Italia, per quanto libera, vive nella menzogna per quanto riguarda l’informazione sulla politica internazionale.
Critica anche la tesi, condivisa da molti media, secondo cui “le democrazie occidentali sono moralmente superiori rispetto alle dittature”. Alla base di questa convinzione vi è l’idea che tali democrazie rispettino i diritti umani e il diritto internazionale. Questa narrazione prevale a prescindere dalla linea editoriale dei singoli media, che risultano comunque unificati da questa impostazione ideologica.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, momento simbolico, spesso interpretato come l’inizio di una nuova era dominata da libertà e giustizia, Orsini sostiene invece che sia accaduto l’opposto:
Orsini distingue due forme di corruzione dell’informazione che, sovrapponendosi, danno origine al sistema mediatico che caratterizza la narrazione della politica internazionale.
La prima è la corruzione per autoinganno, che nasce da un’impostazione ideologica: individui e giornalisti diffondono notizie false credendole vere, perché influenzati dalla loro visione del mondo. La seconda è la corruzione per inganno.
Questo meccanismo, secondo Orsini, alimenta la sfiducia nei confronti dei grandi media e riporta alla fondamentale distinzione tra libertà di stampa e accesso alla verità.
Il filo-putinismo è il vero pericolo per l’Italia? Per Orsini, no. Nel suo nuovo libro, il professore spiega che il pericolo per la libertà di informazione e di critica deriva piuttosto dal filo-americanismo.
Questo lo divide in due categorie: filo-americanismo culturale e filo-americanismo politico.
Il primo si traduce in simpatia o ammirazione verso gli Stati Uniti. Il secondo, invece, viene definito così da Orsini: