10 May, 2025 - 16:44

Coalizione dei volenterosi a Kiev: proposta tregua-lampo e l’ombra delle sanzioni su Mosca

Coalizione dei volenterosi a Kiev: proposta tregua-lampo e l’ombra delle sanzioni su Mosca

Il 10 maggio, i leader della "coalizione dei volenterosi" si sono incontrati a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere di una proposta di cessate il fuoco di 30 giorni, mentre la pressione internazionale su Mosca aumenta. L'incontro, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come Macron, Starmer, Merz e Tusk, segna una nuova fase diplomatica. Tra minacce di sanzioni e resistenze da parte del Cremlino, gli sforzi per una pace duratura sembrano ancora incerti.

I leader della "coalizione dei volenterosi" al lavoro per una tregua

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accoglie il 10 maggio il premier britannico, Keir Starmer, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e il primo ministro polacco, Donald Tusk. Si tratta della prima volta che questi leader si recano contemporaneamente in Ucraina.

La visita dei leader europei in Ucraina arriva un giorno dopo le commemorazioni del Giorno della Vittoria in Russia. Circa 30 leader da tutto il mondo si sono recati a Mosca per la parata alla Piazza Rossa.

Il vertice dei leader della "coalizione dei volenterosi" si tiene a Kiev. Zelensky aveva già annunciato la giornata degli incontri. Aveva affermato che i leader occidentali stanno lavorando insieme "per raggiungere un cessate il fuoco duraturo e completo di almeno 30 giorni". La coalizione riunisce circa 30 paesi e ha l'obiettivo di proporre un sostegno a Kiev.

Diplomazia in stallo

Nella mattinata del 10 maggio Macron ha chiesto "colloqui diretti" tra Mosca e Kiev. Parallelamente il neo cancelliere tedesco ha minacciato la Russia "un massiccio inasprimento delle sanzioni (...)" in un'intervista rilasciata al quotidiano Bild. Sul piano politico, ovviamente, ma anche finanziario e militare" qualora Putin rifiutasse la proposta di tregua per 30 giorni. 

Gli Stati Uniti sotto l'amministrazione di Donald Trump portano avanti i colloqui separati con entrambe le parti. Tuttavia, gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra sembrano in stallo.

Lo scorso 11 marzo la leadership ucraina ha accettato un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Tuttavia, questa proposta non è stata ancora approvato da Mosca. A partire da quella data, però, sono state annunciate diverse tregue mirate e limitate. Nonostante il cauto ottimismo, sono state annunciate solo tregue limitate e mirate, con entrambe le parti che continuano ad accusarsi reciprocamente di violazioni.

Cessate il fuoco completo dal 12 maggio: la proposta dei leader europei

I leader presenti nella capitale ucraina hanno avuto anche una chiamata telefonica con il presidente americano, Donald Trump. Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, l’ha definita "una fruttuosa chiamata incentrata sugli sforzi di pace".

L'Ucraina e gli alleati occidentali di Kiev hanno evocato un cessate il fuoco "completo" di 30 giorni a partire da lunedì 12 maggio. Il ministro degli Esteri ucraino ha annunciato in un post su X:

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L'Ucraina e i suoi alleati sono pronti per un cessate il fuoco completo e incondizionato su terra, aria e mare per almeno 30 giorni a partire da lunedì.

La pressione sulla Russia

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso il suo sostegno alla "proposta di cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni". Si attende che tale proposta possa aprire la strada a negoziati di pace.

“Siamo pronti a continuare a esercitare una forte pressione sulla Russia e a imporre ulteriori sanzioni severe in caso di violazione del cessate il fuoco”, ha dichiarato von der Leyen.

La presidente ha inoltre annunciato che l'obiettivo finale è una pace giusta e duratura in Ucraina.

Anche Macron e Merz hanno discusso l'inasprimento delle sanzioni contro la Russia.

Putin non valuta tregue senza progressi sul campo

Mentre gli alleati di Kiev mirano ad aumentare le pressioni su Mosca, il Cremlino frena. In una recente intervista ad ABC News, il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che Putin non prenderà in considerazione un cessate il fuoco duraturo senza "dinamiche favorevoli" sul campo di battaglia. Ha inoltre ribadito che qualsiasi pausa nelle ostilità dipende dalla fine delle forniture di armi all’Ucraina da parte degli alleati.

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Nazlican Cebeci
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