Dopo oltre un anno e mezzo di prigionia, Edan Alexander è tornato a casa. Il giovane soldato israelo-americano era stato catturato durante l’attacco del 7 ottobre 2023 e, secondo le autorità, sarebbe l’ultimo ostaggio statunitense detenuto da Hamas ancora in vita. La sua liberazione, annunciata da Hamas il 12 maggio e confermata da un video diffuso da Israele, rappresenta un nuovo sviluppo nei delicati negoziati in corso per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri nella Striscia di Gaza.
Il 12 maggio, Hamas aveva annunciato che avrebbe rilasciato l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander. L’ufficio del primo ministro israeliano ha affermato che i funzionari americani avevano informato Israele dell’intenzione di Hamas di procedere con il rilascio di Alexander.
Israele ha diffuso, sempre il 12 maggio, un video che mostra Alexander mentre si riunisce con la propria famiglia dopo la sua liberazione.
There’s nothing stronger than a family’s embrace ????
— Israel ישראל (@Israel) May 12, 2025
Welcome home Edan!
???? @IDF pic.twitter.com/Ptr4ncWP5d
Il 21enne Edan Alexander possiede la doppia cittadinanza statunitense e israeliana. Cresciuto nel New Jersey, si è trasferito in Israele nel 2022 dopo il liceo. Successivamente si è arruolato nell’esercito.
Il giovane soldato israeliano è stato preso in ostaggio durante gli attacchi del 7 ottobre 2023 condotti da Hamas nel sud del Paese. Era detenuto da oltre 580 giorni.
Alexander è l’ultimo cittadino americano preso in ostaggio da Hamas che si ritieneva fosse stato ancora in vita.
Secondo quanto è stato reso noto da Hamas, Edan Alexander “sarà rilasciato nell’ambito delle misure adottate per stabilire un cessate il fuoco”. Il rilascio è avvenuto nel quadro degli sforzi per la tregua che mirano ad aprire i valichi di frontiera di Gaza e a permettere il flusso di aiuti umanitari nell’enclave.
La notizia è arrivata mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lasciava il paese per un viaggio nei paesi arabi del Golfo: Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. È stato lo stesso Trump ad annunciare la liberazione con un post pubblicato su Truth Social:
Hamas aveva già liberato oltre 30 ostaggi durante la prima fase del cessate il fuoco iniziato il 19 gennaio. Tuttavia, i negoziati tra le parti non sono riusciti a produrre un’estensione della tregua, e gli sforzi si sono interrotti alla fine di quella fase. Il 18 marzo Israele ha lanciato una nuova offensiva, aumentando il controllo sul territorio palestinese.
Israele ha fissato la fine del viaggio del presidente Trump come scadenza per raggiungere un nuovo accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.
Con la liberazione di Alexander, restano ancora 58 prigionieri detenuti da Hamas. Le autorità israeliane ritengono che circa la metà di loro sia deceduta.