Tra il mese di maggio e il mese di giugno 2025, molti cittadini saranno chiamati a fare da scrutatori ai seggi elettorali.
Questi cittadini hanno diritto ai permessi elettorali sia per le elezioni comunali e regionali che per i referendum abrogativi che si terranno a giugno (e gli eventuali ballottaggi).
Secondo la normativa, l'assenza di un lavoratore dipendente per svolgere il ruolo di scrutatore viene trattata come una normale attività lavorativa.
Dal punto di vista economico e nella gestione della busta paga, non ci sono penalizzazioni rispetto alla retribuzione abituale.
Nell’articolo, troverai tutte le informazioni su cosa prevede la legge per gli scrutatori.
La regolamentazione della partecipazione dei lavoratori dipendenti alle operazioni elettorali è disciplinata dall'articolo 11 della Legge 53/1990, contente, tutte le indizioni utili sulla disciplina dei permessi per la durata delle operazioni al seggio.
Essa ha apportato modifiche all'articolo 119 del Testo Unico delle leggi in materia di elezione della Camera dei deputati.
In base alle disposizioni di legge, chi è impegnato come presidente, vicepresidente, segretario, scrutatore o rappresentante presso i seggi elettorali ha diritto ad assentarsi dal lavoro per tutto il periodo della durata delle operazioni.
Le giornate in cui si è impegnati vengono equiparate al normale svolgimento dell’attività lavorativa, ovviamente in presenza della documentazione attestante l’impegno al seggio.
In vista delle elezioni del 25 e 26 maggio 2025 e del referendum dell’8 e 9 giugno 2025 (su lavoro e cittadinanza) è necessario sapere come comportarsi.
I lavoratori dipendenti che devono assentarsi per partecipare alle operazioni elettorali sono obbligati a informare il proprio datore di lavoro in anticipo e a fornire il certificato di convocazione ricevuto dall'ufficio elettorale competente.
Al termine delle operazioni elettorali, il dipendente deve fornire al datore di lavoro una copia del certificato di convocazione, debitamente firmato dal presidente di seggio. Questo certificato deve riportare:
Le giornate in cui il dipendente ha effettivamente presenziato al seggio;
Gli orari di inizio e conclusione delle operazioni elettorali.
I giorni in cui il dipendente presta servizio ai seggi sono considerati, a tutti gli effetti, come giornate lavorative. Di conseguenza:
I giorni lavorativi durante i quali il dipendente svolge il suo incarico al seggio vengono retribuiti come se avesse lavorato normalmente;
I giorni festivi o non lavorativi in cui il dipendente è impegnato al seggio vengono compensati con una quota giornaliera aggiuntiva alla retribuzione ordinaria oppure il lavoratore può fruire di una giornata di riposo compensativo da prendere subito dopo le operazioni elettorali.
La scelta tra ricevere un riposo compensativo o una retribuzione aggiuntiva per i giorni festivi o non lavorativi trascorsi al seggio dipende dalle prassi aziendali.
Se il dipendente decide di rinunciare al riposo compensativo, tale decisione deve essere accettata in modo esplicito.
In tal caso, il dipendente acconsente a ricevere un compenso economico, ma non avrà diritto a un’ulteriore assenza dal lavoro senza subire una riduzione della retribuzione in un periodo successivo alle operazioni elettorali.
Il dipendente ha diritto alla retribuzione normale o al riposo compensativo/retribuzione aggiuntiva anche nel caso in cui le operazioni elettorali si svolgano solo per una parte della giornata.
Infatti, non sempre le operazioni elettorali richiedono la presenza al seggio per l’intera giornata, ma alcune operazioni possono durare anche solo una parte della giornata.
La norma generale stabilisce che il periodo di assenza non può essere frazionato in mezza giornata o su base oraria, ma deve essere considerato integralmente, anche se l'impegno elettorale dura solo poche ore durante la giornata lavorativa.
Tra maggio e giugno 2025, molti cittadini saranno chiamati a svolgere il ruolo di scrutatore ai seggi elettorali. Durante tale impegno, i dipendenti hanno diritto a permessi elettorali, che non comportano penalizzazioni sulla retribuzione.
L'assenza viene trattata come una normale attività lavorativa, con la possibilità di ottenere una compensazione economica o un riposo compensativo per i giorni festivi.
I lavoratori devono informare il datore di lavoro in anticipo e fornire la documentazione necessaria. Se l'impegno al seggio dura solo una parte della giornata, il dipendente ha comunque diritto alla retribuzione o al riposo compensativo. La legge stabilisce che l'assenza non può essere frazionata in mezza giornata.