18 May, 2025 - 16:08

Fine vita, passo decisivo in Francia: approvato l’articolo chiave sul suicidio assistito

Fine vita, passo decisivo in Francia: approvato l’articolo chiave sul suicidio assistito

In Francia si avvicina un momento cruciale per la legge sul fine vita. Dopo settimane di intensi dibattiti, i parlamentari hanno approvato l’articolo che riconosce il “diritto al suicidio assistito”, un passo decisivo ma ancora controverso. La discussione ha avviato un acceso confronto politico ed etico, con opinioni molto divise su chi debba somministrare la sostanza letale e sui criteri per accedere a questo diritto. Mentre il Parlamento deve ancora esaminare quasi 1.800 emendamenti, la votazione finale, prevista per il 27 maggio, rappresenta un passaggio fondamentale per definire il futuro del suicidio assistito in Francia.

Francia, approvato il diritto al suicidio assistito

Prosegue l'esame del disegno di legge sul fine vita in Francia. I parlamentari francesi hanno approvato il 17 maggio la creazione del concetto di "diritto al suicidio assistito". L'articolo che costituisce questo diritto è stato approvato con 75 voti a favore e 41 contrari. Si tratta di un'importante vittoria per i sostenitori della legge.

La questione del fine vita è delicata. Si tratta infatti di una nuova fase dell'esame della bozza di legge. I legislatori francesi hanno discusso durante la settimana l'adozione della prima parte del testo, relativa alle cure palliative. La seconda parte del testo è infatti quella più controversa ed è sotto esame da venerdì 16 maggio.

Dibattito sul suicidio assistito in Francia: tra diritto, libertà e criteri rigorosi

Durante la sessione del 17 maggio, è stato ristabilito il principio secondo cui i pazienti devono auto-somministrarsi la sostanza letale. Un’eccezione è prevista nei casi in cui non siano in grado di farlo.

Il dibattito era acceso riguardo a chi avrebbe dovuto somministrare la sostanza letale ai pazienti nell'ambito dell'assistenza medica al suicidio. La Commissione aveva approvato, il 2 maggio, una versione della legge che lasciava al paziente la libertà di scegliere: poteva auto-somministrarsi la sostanza letale o chiedere che fosse il medico a farlo.

Tuttavia, una parte dei medici si è opposta.

Anche diversi parlamentari hanno espresso preoccupazione, ritenendo che questa opzione avrebbe alterato l’equilibrio della legge, cioè il compromesso tra libertà del paziente e ruolo del medico. "La posizione del governo è che il principio è l'autogestione, l'eccezione è il sostegno", ha dichiarato in aula il ministro della Salute francese, Catherine Vautrin.

I parlamentari francesi hanno approvato un emendamento governativo che specifica che ciò sarà possibile solo quando il paziente "non sarà fisicamente in grado di farlo".

Il disegno di legge sul suicidio assistito è oggetto di accesi dibattiti anche per quanto riguarda la questione dei criteri di accesso.

Nel testo della Commissione sono previsti cinque criteri cumulativi per poter accedere al suicidio assistito: avere almeno 18 anni; essere cittadini francesi o residenti in Francia; essere affetti da “malattia grave e incurabile, qualunque ne sia la causa, che metta in pericolo la vita, in fase avanzata o terminale”; la malattia deve provocare "sofferenze fisiche o psicologiche" considerate insopportabili o resistenti alle cure; infine, la persona deve essere in grado di esprimere la propria volontà in modo libero e consapevole.

I deputati hanno discusso il significato di suicidio assistito. Alcuni oppositori hanno cercato di sostituire la formula adottata con i termini più diretti di "suicidio assistito" ed "eutanasia", ma non ci sono riusciti. Altri hanno criticato l’uso della parola "diritto". Secondo loro, è meglio parlare di "libertà", intesa come possibilità, non come garanzia.

Prosegue il dibattito sul disegno di legge sul suicidio assistito in Francia

Mentre l'esame del disegno di legge prosegue, i parlamentari francesi devono ancora esaminare circa 1.774 emendamenti.

La votazione finale sull'intero testo relativo al "diritto al suicidio assistito" è prevista per il 27 maggio.

Il dibattito sul suicidio assistito riflette non solo questioni legislative, ma profonde tensioni morali e sociali. L’ampiezza degli emendamenti ancora da discutere mostra quanto il tema sia complesso e divisivo, coinvolgendo sensibilità diverse che richiedono un equilibrio delicato tra diritti individuali e responsabilità collettive. La votazione finale sarà un momento cruciale.

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Nazlican Cebeci
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