Dopo anni di gelo post-Brexit, Londra tende la mano a Bruxelles. Accordo storico tra Regno Unito e Unione Europea su difesa, energia e mobilità. Ma l’ombra di Nigel Farage incombe su Keir Starmer.
Un vertice ha dato il via a un "reset" dei legami post-Brexit tra Londra e Bruxelles. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, hanno incontrato il premier britannico Keir Starmer.
Il messaggio è chiaro: l’Europa resta unita. Starmer ha dichiarato:
Dopo mesi di trattative, Regno Unito e Unione Europea hanno finalmente raggiunto un nuovo accordo post-Brexit. Tra i punti principali dell’intesa figura la difesa. Londra e Bruxelles hanno siglato un accordo di partenariato per la sicurezza e la difesa, che potrebbe consentire alla potente industria della difesa britannica di partecipare al nuovo fondo europeo per la difesa.
La cooperazione nel settore militare sarebbe forse stata tra i temi meno controversi al tavolo negoziale, dal momento che anche il Regno Unito ha più volte espresso la volontà di collaborare con l’UE in questo ambito.
L’intesa apre la strada alla partecipazione britannica ai programmi congiunti europei, ma serviranno ulteriori negoziati affinché Londra possa accedere formalmente al programma di investimenti per la difesa, SAFE.
Il patto di sicurezza formalizza inoltre una collaborazione in aree cruciali come la guerra ibrida, la cybersicurezza, la protezione delle infrastrutture strategiche e la sicurezza marittima.
Oltre al patto sulla difesa, Regno Unito e Unione Europea hanno firmato un'"intesa comune" che definisce ulteriori aree in cui intendono rafforzare la cooperazione nei prossimi mesi. Tra i settori prioritari figurano clima, energia, migrazione, norme agroalimentari, pesca e mobilità delle persone.
Un altro pilastro dell’intesa riguarda la proroga, per altri dodici anni, fino al 2038, dei diritti di pesca nelle acque britanniche concessi alle flotte europee. Bruxelles puntava a ottenere un accesso permanente, ma ha accettato un compromesso.
L’accordo non comporta modifiche per le comunità di pescatori britanniche: non ci sarà alcuna riduzione delle quote spettanti al Regno Unito, né verranno aumentati i volumi consentiti alle imbarcazioni dell’UE.
Tra le iniziative più ambiziose spicca il dossier energetico: il Regno Unito tornerà di fatto a far parte del mercato unico dell’elettricità dell’UE, impegnandosi a rispettare le regole e ad accettare la supervisione della Corte di giustizia europea.
Sul fronte della mobilità, l’accordo prevede che i turisti britannici possano accedere più facilmente agli eGate nei principali aeroporti europei, velocizzando i controlli di frontiera. In parallelo, torna in vigore il passaporto per animali domestici, semplificando i viaggi per cani e gatti provenienti sempre dal Regno Unito.
Anche il commercio beneficerà di nuove facilitazioni. La burocrazia sarà ridotta per l’importazione ed esportazione di prodotti alimentari e bevande, agevolando le imprese. Ciò potenzialmente sarà determinante anche su un eventuale calo dei prezzi al consumo.
È previsto un ulteriore coordinamento nella lotta contro il cambiamento climatico.
Infine, Londra e Bruxelles hanno deciso di proseguire il dialogo su un possibile programma di mobilità giovanile, che dovrebbe essere limitato nel tempo e nel numero di partecipanti, ma rappresenterebbe comunque un primo passo verso la ricostruzione dei legami interrotti dalla Brexit.
Con l’elezione di Keir Starmer nel 2024, ci si aspettava un tentativo di ricucire i rapporti post-Brexit tra Londra e Bruxelles. Pur senza mettere in discussione l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il nuovo accordo di cooperazione è stato duramente criticato dal partito pro-Brexit Reform UK.
Guidato da Nigel Farage, il partito sta già guadagnando terreno nei sondaggi, mettendo sotto pressione sia i laburisti sia i conservatori. Secondo l’ultimo rilevamento Opinium, condotto tra il 14 e il 16 maggio, Reform UK è dato al 29 per cento, un livello di consenso senza precedenti. Il partito di Farage supererebbe così i laburisti di Starmer, fermi al 25 per cento, e i conservatori, scesi al 18 per cento.