Fine delle ricerche per Hannae Tahir, la ragazzina scomparsa da Pinerolo, in provincia di Torino, il 30 aprile 2025 insieme a un’amica.
Per venti giorni la giovane non ha fornito più sue notizie ai familiari, un silenzio lungo, assordante, che non faceva presagire nulla di positivo.
L'adolescente ha preso coscienza dell’errore e ha chiesto aiuto a un negoziante di Torino, che le ha prontamente prestato supporto.
Tag24 ha intervistato in esclusiva la madre della quattordicenne sul lieto epilogo e, parallelamente, su alcune “maledette malelingue” — citando Ivan Graziani — ricevute sui social media.
Si rammenta che le testimonianze contenute all’interno di questo articolo relativo alla scomparsa Hannae Tahir sono frutto di una comunicazione diretta tra Tag24 e il genitore della ragazza.
«Mia figlia sta bene, fortunatamente è stata ritrovata il 19 maggio 2025 o, per meglio dire, si è fatta autonomamente ritrovare», ci racconta la mamma della giovane, in uno sprazzo di commozione.
«Da Pinerolo si era spostata a Torino, insieme alla sua amica... Naturalmente io posso parlare soltanto per Hannae».
«Ha chiesto supporto a una panetteria della città. La proprietaria, compresa la situazione, ha tempestivamente chiamato i carabinieri».
«I militari sono arrivati sul posto e l’hanno trasportata in caserma per aiutarla e comprendere la situazione al meglio».
«Ho portato Hannae al pronto soccorso ed è stata visitata dal professionale personale medico dell’ospedale», prosegue la mamma.
«Dalle analisi è conclamata l’assenza di segni di violenza, non è stata vittima di nessun malintenzionato».
«Sicuramente dovrà riprendersi emotivamente da questo periodo passato distante da casa e devo dirle la verità: i commenti sui social network da parte di alcuni utenti sono stati scandalosi, dolorosi, soprattutto per Hannae…».
«Nelle ultime settimane ho visto una grande rete di affetto da parte di tante persone, le stesse che hanno condiviso i miei appelli per ritrovare Hannae».
«Purtroppo, come ben saprà, c’è un’altra metà di utenza pronta a giudicare, a scrivere pubblicamente opinioni molto forti, che non fanno male soltanto a una madre, ma a chi è il protagonista di questa storia».
«Mia figlia è stata bollata come “drogata”, “tossicodipendente” e con altre terminologie che non voglio nemmeno nominare ad alta voce: tutte queste, dirette da persone adulte, madri e padri, a una quattordicenne».
«Sono dunque contenta di confermare, con atti alla mano, che mia figlia è una persona pulita e continua ad esserlo».
Da questa difficile e complessa esperienza, ritengo sia corretto ringraziare tutte le persone che si sono prese cura del caso di mia figlia.
«In primis le forze dell’ordine per il lavoro d’indagine svolto, per l’aiuto che ci è stato fornito, rapido e senza remore», spiega.
«I nostri ringraziamenti, come famiglia, al Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV per non averci mai lasciato soli».
«Infine ai giornalisti, agli utenti di Facebook, Instagram e TikTok, cittadini di Pinerolo, Torino e di tutta Italia che non ci hanno mai lasciati soli».