Continua la lotta per il decoro urbano di Roma Capitale. Dopo graffiti, scritte sui muri e deturpamento dei monumenti che fanno di Roma una delle più belle città al mondo, quest’oggi è la volta degli adesivi che imbrattano cassonetti, lampioni e segnali stradali. Pubblicizzare spettacoli, traslochi e piccoli sgomberi di cantine sarà, infatti perseguibile penalmente. Oltre ad una sanzione pecuniaria importante, adesso si può incorrere anche a pene detentive che vanno dai tre ai sei anni. Questa misura volta a combattere questo fenomeno è stata adottata, come spiega il responsabile nucleo pronto intervento decoro della polizia municipale di Roma Capitale Anselmo Ricci, perché la colla degli adesivi, come il nastro biadesivo dei manifestini che spesso pubblicizzano concerti, si attaccano sulla vernice fondendosi con essa e di fatto rovinando la superficie. Secondo la polizia municipale inoltre potrebbe esserci un'unica regia e un'unica organizzazione dietro il fenomeno degli adesivi che pubblicizzano traslochi e dei manifesti fuori norma che annunciano concerti presenti lungo alcune vie consolari romane. Le denunce scatteranno per le agenzie che pubblicizzano ad esempio i concerti, e non per gli artisti che il più delle volte sono ignari di tutti.Discorso a parte va fatto per i manifesti elettorali abusivi come spiega l’assessore all’Ambiente Marco Visconti: «in quel caso, anche se la politica non ci da una mano e dovrebbe essere più attenta alla città, va sancita una multa e non scatta la denuncia penale perchè il manifesto elettorale deturpa ma non danneggia. E poi, purtroppo, se nelle finanziarie si mettono d'accordo in modo bipartisan per non pagare non è colpa nostra