10 Nov, 2011 - 17:24

Bollicine? La Sicilia le mette al bando

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Salute. Guerra alle bevande con le bollicine. La Sicilia mette al bando le bibite frizzanti nei distributori automatici di tutte lescuole della Regione. Al loro posto solo spremute d’agrumi, succhi e confezioni di frutta  di produzione esclusivamente isolana. Unprovvedimento per combattere l’obesità giovanile e promuovere l’agricoltura localeDivieto assoluto di bibite con le bollicine nelle macchinette chedistribuiscono snack nelle scuole. Al loro posto compariranno solosucchi di frutta e spremute d’arancia o agrumi vari rigorosamentemade in Sicilia. Questa la decisione approvata dall’AssembleaRegionale siciliana nell’ambito di un programma contro l’obesitàgiovanile. E così in tutti gli istituti scolastici dell’isola è guerradichiarata all’aranciata frizzante, coca cola, pepsi, chinotto equant’altro contenga del gas. In realtà l’obiettivo del provvedimentoè duplice: da una parte aiutare i ragazzi a prevenire o eliminare idannosissimi chili di troppo. Dall’altra è una maniera per promuoverei prodotti tipici della Sicilia, tra cui primeggiano gli agrumi. E ilegislatori hanno pensato che la distribuzione delle spremute neidistributori automatici delle scuole può essere un efficace sistemaper utilizzare tutti quei chili di frutta che in Sicilia spesso nonviene venduta o viene destinata al macero. Oltre a contrastarel’obesità, la norma quindi intende promuovere l’agricoltura locale,infatti è stata inserita in un più generale disegno di legge per ilvaro di misure a sostegno delle imprese agricole e della pesca.L’emendamento niente bollicine a scuola è stato presentato dalcapogruppo del Pd Antonello Cracolici. In un comunicato la Regione haspiegato che si tratta di un intervento che punta a contrastare lacrescente obesità giovanile spingendo gli studenti siciliani amodificare le loro abitudini alimentari. Nei distributori automaticiavranno a loro disposizione spremute di arance fresche, confezioni difrutta a pezzi e altre produzioni ortofrutticole rigorosamentesiciliane.Redazione Le Novae/mf
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