La riorganizzazione interna di Forza Italia ha suscitato, nei giorni scorsi, non poco clamore. Silvio Berlusconi ha infatti deciso la sostituzione del capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo - in favore di Paolo Barelli - e il declassamento di Licia Ronzulli, confermata capogruppo al Senato ma non più coordinatrice regionale di FI in Lombardia. Queste decisioni testimoniano il nuovo indirizzo che il partito forzista vuole intraprendere in questa legislatura.
Secondo i retroscena diffusi in questi giorni l’artefice di questa svolta è Marta Fascina – compagna di Silvio Berlusconi – coadiuvata da Marina Berlusconi in un nuovo «cerchio magico» tutto a trazione femminile. Con le scelte intraprese viene archiviata, soprattutto, la tentazione di alcuni aderenti a Forza Italia di operare un continuo distinguo nei confronti della maggioranza e soprattutto del partito di Giorgia Meloni.
Per molti commentatori le scelte prese da Berlusconi sanciscono la fine dell’epoca Ronzulli, la quale negli ultimi anni ha avuto un ruolo centrale e fondamentale nelle strategie del partito forzista. Proprio per questo motivo, infatti, la sua messa all'angolo ha fatto ventilare il rischio di scissione interna di Forza Italia. La diretta interessata ha però oggi smentito questa ipotesi, così come le indiscrezioni che la vorrebbero in contatto con il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Licia Ronzulli è intervenuta stamattina per commentare il suo presunto declassamento dai vertici di Forza Italia. A margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Vita Salute San Raffaele, la senatrice ha smentito le ricostruzioni avanzate dai giornali degli ultimi giorni, i quali avevano riferito di crescenti tumulti nella «corrente ronzulliana». La Ronzulli ha infatti negato l’esistenza di una corrente da lei guidata e ha confermato a gran voce il suo sostegno al presidente Berlusconi:
La versione della senatrice sulla sua presunta retrocessione interna è poi ben diversa da quella riportata sui giornali. Sarebbe stata proprio la Ronzulli, infatti, a chiedere la sua sostituzione alla guida del coordinamento regionale in Lombardia, un impegno importante che, sommato al ruolo di capogruppo al Senato, era diventato davvero difficile da gestire:
Infine la Ronzulli ha smentito anche quanto riportato da La Repubblica, che aveva scritto di una chiamata tra lei e Matteo Renzi: non ho ricevuto nessuna chiamata, questa cosa l’ho letta come voi sui giornali.