Un aumento preoccupante di decessi tra la popolazione anziana nel centro-sud emerge nel recente rapporto del ministero della Salute riguardante il terzo Piano Operativo Nazionale per la Prevenzione degli Effetti delle Ondate di Calore: secondo i dati riportati nel rapporto, si è registrato un eccesso di mortalità nelle città del Centro-Sud, con un incremento del 9% rispetto alle attese, causando oltre 500 decessi tra gli individui di età superiore ai 65 anni.
Particolarmente colpiti sono stati i centri urbani di Reggio Calabria e alcune località siciliane, dove si sono verificati incrementi significativi nell'inquinamento atmosferico a seguito degli incendi che hanno flagellato queste aree. I risultati indicano una correlazione diretta tra l'aumento dell'inquinamento e il numero di decessi per problemi cardiovascolari e respiratori nelle fasce di popolazione più vulnerabili. Le condizioni climatiche avverse, unite all'inquinamento, sembrano aver contribuito all'aumento dei rischi per la salute di queste comunità.
"Questo rapporto mette in luce un possibile effetto sinergico tra le elevate temperature e l'inquinamento atmosferico nell'incremento della mortalità, soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione", afferma il rapporto. Tuttavia, vi è anche una buona notizia da rilevare: nelle città del Nord Italia, in complesso, è stata riscontrata una diminuzione del 13% dei decessi, suggerendo che interventi mirati e comportamenti responsabili possono fare la differenza nella protezione della popolazione.
I dati indicano che le città del Centro-Sud come Campobasso, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Palermo e Catania hanno segnalato incrementi di mortalità statisticamente significativi. D'altro canto, alcune città settentrionali come Bolzano, Brescia e Verona hanno mostrato possibili picchi di mortalità durante i giorni di calore estremo.
Il rapporto sottolinea l'importanza di pianificare misure di emergenza nelle aree urbane e nei capoluoghi di regione per affrontare questi rischi crescenti: